Vino, voci dalla cultura

«Sempre pronto a una nuova idea e a un antico vino».
(Bertold Brecht, drammaturgo tedesco, 1898-1956)

«La guerra del gusto»

Ci sono anche paesaggi toscani e sardi, in «Mondovino», il film in concorso al 57esimo Festival di Cannes che parla dell’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino. Con scenari dell’Argentina, della Francia e degli States scorrono immagini girate tra Firenze e Bolgheri, terra dei “supertuscans” ... - LEGGI TUTTO

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Tra difficoltà e speranze è giunto Natale. Con molte ombre, ma con il fascino di sempre, la festa più sentita dell’anno intreccia fede e tradizioni, luci scintillanti e umili rappresentazioni, eventi culturali e appuntamenti enogastronomici. Le difficoltà presenti in molte famiglie e la consapevolezza della propria fragilità in quelle che non hanno particolari problemi potrebbero portare alla riscoperta di un evento, la nascita di Gesù, che ha segnato la storia e la vita di innumerevoli generazioni. Artisti, poeti, narratori, musicisti, creatori di spettacoli hanno raccontato i mille volti del Natale, che riporta a un’infanzia viva anche nel cuore di chi è al tramonto della vita o ha smarrito i sogni della giovinezza. Natale è anche convivialità, ritrovarsi insieme intorno a una tavola e il vino ha un posto di rilievo. Numerosi sono gli ...

abbinamenti tra vini e piatti caratteristici, tra vini e dolci. E il vino, con la sua amplissima gamma di prodotti, è tra i regali scelti da molti per gli auguri e tra i più graditi fra chi lo riceve. Gli spumanti accompagnano tutte le festività e per molti è l’occasione per scoprire o riscoprire l’elevata qualità di prodotti fiori all’occhiello del made in Italy.

Il mondo del vino è strettamente legato ai ritmi della natura e vive particolarmente il senso della storia. Non a caso nel simbolo tipicamente italiano del Natale, ossia il presepe, spesso ci sono rappresentazioni del mondo agricolo e personaggi legati al vino. Perciò con le luci scintillanti, Babbo Natale e gli alberi addobbati sta crescendo l’impegno di molti operatori del mondo enogastronomico per il rilancio del presepe come di altri simboli cristiani del Natale.

Era il 1223 quando Francesco d’Assisi a Greccio propose la prima rappresentazione vivente della Natività. Tommaso da Celano ricorda l’episodio e racconta che San Francesco incontrò Giovanni Velita, signore della zona di Greccio, che lo sostenne nel progetto di rivivere la mistica atmosfera del Natale di Betlemme. «Circa due settimane prima della festa della Natività - racconta il biografo del santo d’Assisi -  il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: "Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello". Appena l’ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo». Il presepe è stato poi riproposto in ogni epoca con statuine e scenografie anche mobili e in molte località viene proposto con rappresentazioni viventi.

Legata al Natale è anche la tradizione dell’albero, per lo più un abete o un albero sempreverde, spesso addobbato con luci, con i doni per i bimbi se in casa. L’albero è un simbolo molto antico, presente nella tradizione precristiana e pagana, immagine della vita che si rinnova. A questa interpretazione si collegherebbe anche la tradizione documentata per la prima volta nel 1441 a Tallinn, in Estonia, nella cui piazza del municipio venne eretto un grande abete attorno al quale giovani “single” ballavano alla ricerca dell’anima gemella. Più legata al mondo religioso è l’interpretazione del teologo luterano Oscar Cullmann, che collega l’albero di Natale alle grandi piante con frutti e simboli cristiani che nel Medioevo si soleva ergere davanti alle cattedrali. Negli ultimi secoli l’albero è diventato sempre più simbolo del Natale accanto al presepe e con papa Giovanni Paolo II è stato introdotto l’albero natalizio in piazza San Pietro.

La figura di Babbo Natale che distribuisce i doni risale alla figura di San Nicola, vescovo di Myra nel IV secolo, che nella tradizione nordica è diventato  Santa Klaus. La leggenda racconta che, per avvicinare al Cristianesimo i bimbi che per il freddo non andavano in chiesa, il santo esortò i parroci a recarsi nelle loro case con dei doni e a parlare loro di Gesù. Numerose le versioni moderne dell’antica figura religiosa, spesso intrecciata a riti pagani e al folclore, come la svedese “capretta di Yule” che porta i doni la vigilia di Natale. Fantasia e fascino del generoso personaggio natalizio hanno portato a individuare anche la dimora di Babbo Natale, che per gli statunitensi è in Alaska, per molti europei è in un villaggio vicino alla cittadina finlandese di Rovaniemi, in Lapponia sul Circolo Polare Artico. Babbo Natale ha anche un ufficio postale, a Drøbak in Norvegia, dove possono essere indirizzati i messaggi e le richieste dei bimbi. Ma ormai Babbo Natale è approdato anche sul web e numerosi siti smistano la posta a lui indirizzata.

Il fascino natalizio è legato anche alle suggestive musiche pastorali, con un repertorio che non ha confini. Nel cuore e nelle nostalgie di tanti risuonano le note di Bianco Natale, Tu scendi dalle stelle, Jingle bells, Astro del ciel, Silent night e altre mille composizioni che animano la poesia e il fascino del Natale. (F.d’A.)

Le parole del vino

FINE - Vino armonico nel gusto ed elegante nel profumo.

GOUDRON – Termine francese che significa catrame, indica il profumo caratteristico di grandi vini rossi invecchiati, come il Barolo.

RUVIDO - Vino giovane appena spillato, con sospensione di sostanze solide.

Il vino nel Medioevo

Il Medioevo è un’epoca di grande splendore per il vino e la viticoltura. Nei secoli in cui non si conoscono ancora il tè, il caffè e le bevande alcoliche diffuse dopo la scoperta dell’America, il vino è un elemento importante della nutrizione perché “rende grassi e floridi, allontana i mali fisici, dà gusto alla vita, aguzza i sensi e rende ... - LEGGI TUTTO

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