Carnevale in tono minore per il Covid19, anche quest'anno. Pur nel rispetto delle precauzioni per impedire la diffusione del virus, riscaldano il cuore maschere, carri allegorici, colori, coriandoli, musica, balli, fantasia e svago, nel segno della spensieratezza e dell’allegria. Una festa antica, che affonda le radici in tradizioni prima pagane poi cristiane. Il Carnevale è un evento che si perde nel tempo della tradizione cattolica, rievocato anche dall’etimologia: “carnem levare”, eliminare la carne, per indicare l’inizio del periodo di digiuno. Analoghi erano anche i festeggiamenti delle Dionisiache greche e ...
dei Saturnali romani e, prima ancora, tante cerimonie diffuse in Mesopotamia e presso i popoli indoeuropei. Il sovvertimento dell’ordine tipico del Carnevale riporta a una dimensione originaria e si ricollega agli antichi miti, coinvolgendo la quotidianità, l’anima, i sogni e il cosmo. Ora, nonostante l’affievolirsi della dimensione religiosa, è la grande festa che precede il lungo e austero periodo della Quaresima, ma è anche un evento che conserva intatto il significato originario del rovesciamento delle gerarchie sociali all’insegna del gioco e della trasgressione. Le maschere, i carri allegorici, un tocco di stravaganza anche negli eventi enogastronomici e l’euforia collettiva portano a rompere gli schemi della quotidianità, a sostituire il caos all’ordine, nel segno della goliardia e con un pizzico di follia.
Storicamente il Carnevale porta alla mente i “Trionfi” della Firenze di Lorenzo il Magnifico a fine Quattrocento accompagnati da “canti carnascialeschi”. Un’atmosfera simile a quella della "Gara dei moccoletti" e della “Corsa dei barberi” nella Roma dei papa-re. Nel tempo le manifestazioni si sono moltiplicate e diffuse, hanno assunto volti diversi coniugandosi con tradizioni e realtà locali, conservando però sempre lo stesso spirito giullaresco. Ora sono innumerevoli gli eventi ed è impossibile anche soltanto elencarli. Per ricordarne qualcuno ed evidenziale il legame con il vino pensiamo al Carnevale di Venezia con la festa esclusiva del “Banchetto del re”. In Toscana fin dal Cinquecento si svolge il Carnevale di Foiano della Chiana (Arezzo), il più antico d’Italia, propone degustazioni del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano e Consorzio Vini Valdichiana e festeggiamenti in onore di Re Giocondo. Un ricco calendario di manifestazioni è proposto dal Carnevale di Piombino con sfilata dei carri allegorici e rogo di Cicciolo. Nel Veneto impazza il Carnevalon de l’Alpon, a Monteforte d’Alpone in provincia di Verona, terra del vino bianco Soave Classico. Vino e prodotti tipici caratterizzano anche il Carnevale di Acireale in Sicilia, mentre in Sardegna molte sfilate e feste sono sotto il segno del Cannonau. In Puglia caratteristico è il Carnevale di Massafra, con degustazioni enogastronomiche e, in conclusione, la sfilata tragicomica del corteo funebre della Morte del Re Carnevale. In Puglia al Carnevale di Putignano, nel segno della satira più cruda il giovedì grasso sfila il “corteo dei cornuti”, adunata all’alba dei mariti traditi che indossano un mantello nero, una sciarpa rossa e un cilindro dotato di lunghe corna: al termine viene proclamato il “gran cornuto dell’anno”.
Nella rassegna delle manifestazioni di Carnevale si potrebbe continuare all’infinito, perché non c’è contrada che non viva le atmosfere dei giorni più pazzi dell’anno. E poi ci sono le grandi kermesse con risonanze internazionali, da Viareggio a Cento, da Bagolino a Ivrea, a Venezia. E dal Carnevale di Venezia giunge l’invito: “La vita è teatro, tutti in maschera”. (Carlo Pozzoli)
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