Nella bottiglia l’anima del vino, era di sera,
cantava: “Caro povero uomo, dalla prigione
del vetro e sotto questa rossa laccata cera,
ti giunga luminosa, fraterna, una canzone.
So bene quanta pena, quanto sudore occorra
sulla collina in fiamme, sotto il sole cocente,
perché io abbia un’anima, e la vita in me scorra.
Ma non sarò ingrato, non sarò impudente.
Provo una grande gioia quando soave piombo
nella gola d’un uomo sfibrato dal lavoro: ...
perché il suo caldo petto è per me dolce tomba,
meglio che in una fredda cantina là dimoro.
Non senti le domeniche punte da stornellate,
la speranza che mi alita nel seno palpitante?
I gomiti sul tavolo, maniche rimboccate,
tesserai le mie lodi, con il cuore contento.
Lo sguardo alla tua donna, nell’amore rapita,
accenderò, a tuo figlio darò forza e colori,
e sarò per quel fragile atleta della vita
l’olio che ben rassoda le membra al lottatore.
In te farò cadere la vegetale mia
ambrosia, raro seme che il gran Seminatore
sparge perché dal nostro amore poesia
nasca e verso Dio salga come un prezioso fiore”.
Charles Baudelaire e I fiori del male
* Charles Baudelaire (Parigi 1821 -1867) è uno dei più importanti poeti e narratori dell’Ottocento, protagonista con i “poeti maledetti” del Simbolismo e del Decadentismo. Ha ereditato e rielaborato in modo del tutto originale i temi e le atmosfere del Romanticismo, ha aperto nuove vie e colto risvolti misteriosi dell’animo umano. influenzando profondamente la letteratura italiana edeuropea. Come il suo Albatro, impacciato sulla terra ma agile ed elegante nei cieli e sui mari, la poesia di Baudelaire spazia fra sconfinate solitudini e profonde tempeste interiori. Il suo capolavoro è I fiori del male; numerose le altre sue opere che spaziano dalla poesia al giornalismo. Dopo la sua morte sono stati pubblicati l'epistolario alla madre e le raccolte Il mio cuore messo a nudo, Razzi e Diari intimi. L’opera omnia di Baudelaire è stata pubblicata in sette volumi nel 1939 dalla casa editrice Calmann-Lévy.
I fiori del male esprimono il mondo poetico di Baudelaire, che coglieva anche nel male fiori e bellezze, un orizzonte che poi proporrà anche Fabrizio De André in molte canzoni. Il percorso di Les fleurs du mal comincia con Spleen, l’angoscia di vivere, e contiene un capitolo dedicato totalmente al vino. Il viaggio poetico si snoda attraverso le sezioni Spleen e Ideale, Quadri parigini, Il vino, Fiori del male, Rivolta, La morte. Nella sezione dedicata al vino troviamo L’anima del vino, Il vino degli straccivendoli, Il vino dell’assassino, Il vino del solitario, Il vino degli amanti. (Carlo Pozzoli)
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