Stampa

 

* Clicca sull'immagine per ascoltare il brano da Youtube

Un ricco repertorio comprende musiche composte per essere eseguite durante i banchetti, ma la musica è ritenuta utile anche per migliorare il vino. Eseguire brani musicali durante i pasti risale agli Egizi, è stato poi ripreso dai Greci e dai Romani ed è continuato fino a oggi, passando dalle corti di ogni latitudine agli scenari della mondanità per trasferirsi poi ai più raffinati meeting culturali. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli esperimenti per migliorare i vini con la musica. La biologa Karin Mandl ritiene che non sia ancora accertato il fondamento scientifico, ma si intensificano ...

gli studi e alcuni ricercatori dell'Università di Firenze hanno studiato il legame tra musica e natura con l’ipotesi di affermare scientificamente che "l'uva è migliore dove la vite ascolta la musica". E’ nato così il progetto Suono&Vigna.
Due enogastronomi austriaci, Markus Bachmann e Thomas Koeberl, hanno studiato l’effetto della musica classica in cantina e hanno brevettato il progetto SonorWines, ritenendo che la musica e particolarmente quella di Mozart abbiano effetti straordinari sul vino. In particolare, durante la fermentazione, “miracolosa” sarebbe durante l’esecuzione della Sinfonia n.41 del maestro di Salisburgo, che renderebbe il vino “più buono e raffinato”. Il progetto è già attuato in alcune tenute e con la musica di Mozart vengono eseguite anche altri autori, anche operette e valzer.

Thomas Koeberl ritiene che la musica faccia calare il valore dello zucchero e aumentare la glicerina: questo aumento provocherebbe “il cosiddetto mouthfeeling, il vino diventa più secco, più maturo, il sapore più tondo, ricco e denso".

Alcuni ricercatori scozzesi hanno condotto una ricerca e sono giunti alla conclusione per cui ascoltare musica ha effetti sul gusto che si prova bevendo vino. La teoria si basa sul fatto che la musica stimola specifiche zone del cervello; perciò, quando beviamo del vino e ascoltiamo brani musicali, queste aree del cervello influenzano il gusto che percepiamo dal vino. Gli studiosi di Edimburgo hanno messo a punto anche una “carta musicale dei vini” e rilevato miglioramenti del gusto fino al 60 per cento con alcuni abbinamenti, quali degustare Cabernet Sauvignon con musiche di Jimi Hendrix, Chardonnay con brani d Robie Williams e Tina Turner, un Sirah con Puccini e Enya o bere Merlot ascoltando “Easy” di Lionel Ritchie e Sitting on the dock of the bay di Otis Redding.

Numerose le opere che hanno proposto in musica il tema del vino, dal Don Giovanni di Mozart all’Elisir d’amore di Donizetti, da Macbeth al Rigoletto, alla Traviata di Verdi alla Cavalleria Rusticana di Mascagni, ma l’elenco sarebbe lunghissimo. Innumerevoli sono anche gli eventi che legano il vino alla musica: basti pensare al successo estivo di Bacco&Bach, il festival internazionale di musica classica e vino che si svolge in Monferrato. (Francesca Tengattini)