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Sulle ali del barolo
nasce da una grande passione e da viaggi in giro per il mondo, che hanno portato l’autore, Gianni Gagliardo, tra cantine e vigneti in Italia, in Francia, in California, Australia, Sudafrica, Spagna, Marocco, Grecia, Romania, Austria, Svizzera, Israele, Canada e altri ancora e a raccontare «storie di uomini e vigne, alcune folli altre pianificate come non mai; alcune affascinanti e altre banali con vini che assomigliano sempre un po’ a chi li ha prodotti, senza emozione quando devono fare denaro e con grande fascino quando nati con amore e passione».
Gagliardo confessa di non aver avuto il tempo ma soprattutto le occasioni per poter raccontare, narrare e condividere con qualcuno le cose e le persone che lo hanno emozionato. E poi ha deciso di raccontarle a un iPhone e a tradurle in questo libro edito da Cinquesensi, con immagini di Vincenzo Reda.
Sulle ali del barolo riassume attività e vita nelle Langhe, «una terra magica - scrive il giornalista Aldo Cazzullo nell’introduzione – che non a caso dà frutti misteriosi come il tartufo e appunto il vino. La storia dei vignaioli di Langa è ancorata in profondità alla tradizione, al dialetto, al territorio. Ma nello stesso tempo si apre alle innovazioni tecnologiche, alle esigenze del marketing, allo scenario internazionale dell’esportazione. E il mondo globale accoglie con stupore la qualità dei nostri vini e anche lo spirito d’avventura con cui andiamo all’estero. Nei racconti di Gianni Gagliardo riconosco infatti lo spirito con cui viaggiavano i miei genitori, sempre parlando tra loro in piemontese e cercando di arrabattarsi con le varie lingue del vasto mondo. La meraviglia di Praga faticosamente conquistata dopo affannate ricerche di documenti e telefonino, gli incontri con i miliardari asiatici da portare alle Aste del tartufo e del Barolo, la meraviglia della medina di Casablanca la domenica mattina: nei racconti di Gagliardo ci sono storie avventurose, ma c’è anche il ritmo lento delle pause, della solitudine, della nostalgia per quello che rimane pur sempre il posto più bello del mondo: per Gagliardo le Langhe; per me, più genericamente, l’Italia».

Introduzione
di Aldo Cazzullo

Credo che il libro di Gianni arricchisca il lettore e gli dia motivi di riflessione.
La sua è una storia ‘glocal’. La storia di una famiglia di Langa, che per valorizzare
al massimo il suo prodotto, profondamente legato alla terra, si mette in viaggio per il mondo. La Langa ha questo di bello, rispetto alla Toscana: il vino non lo fanno
gli aristocratici, ma i contadini; non ci sono i latifondisti, c’è la piccola proprietà
familiare. Questo non significa che il langhetto sia una persona normale. Tutt’altro.
Il langhetto non assomiglia al torinese: strutturato, inquadrato,militare, operaio, comunista, prete sociale. Il langhetto è un irregolare. Abbiamo avuto scrittori, lingere, suicidi, giocatori d’azzardo. E vignaioli.
La nostra è una terra magica, non a caso dà frutti misteriosi come il tartufo e appunto il vino. La storia dei vignaioli di Langa è ancorata in profondità alla tradizione, al dialetto, al territorio. Ma nello stesso tempo si apre alle innovazioni tecnologiche, alle esigenze del marketing, allo scenario internazionale dell’esportazione. E il mondo globale accoglie con stupore la qualità dei nostri vini e anche lo spirito d’avventura con cui andiamo all’estero. Nei racconti di Gianni Gagliardo riconosco infatti lo spirito con cui viaggiavano i miei genitori, sempre parlando tra loro in piemontese e cercando di arrabattarsi con le varie lingue del vasto mondo. La meraviglia di Praga faticosamente conquistata dopo affannate ricerche di documenti e telefonino, gli incontri con i miliardari asiatici da portare alle Aste del tartufo e del Barolo, la meraviglia della medina di Casablanca la domenica mattina: nei racconti di Gagliardo ci sono storie avventurose, ma c’è anche il ritmo lento delle pause, della solitudine, della nostalgia per quello che rimane pur sempre il posto più bello del mondo: per Gagliardo le Langhe; per me, più genericamente, l’Italia».

GIANNI GAGLIARDO

Sulle ali del barolo. Appunti di viaggi

Illustrazioni di Vincenzo Reda

Cinquesensi editore

Pagine: 160
Prezzo: 15,00 euro