Il 17 marzo anche il mondo di Vino Arte Poesia celebra la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera. L’anniversario della nascita dell’Italia contemporanea, avvenuta nel 1861, è l'occasione per rafforzare l’unità nazionale con la riscoperta dei simboli che hanno accompagnato la storia del nostro popolo. Un’occasione per riscoprire ciò che ci unisce, con la consapevolezza che insieme si è più forti, anche nella promozione dei nostri prodotti nel mondo. L’Italia come sistema e l’immagine del made in Italy danno un valore aggiunto all’eccellenza dei nostri vini e alle produzioni di elevata qualità dei vari territori.
L'INNO DI MAMELI
L’inno nazionale Fratelli d’Italia è stato scritto nell’autunno del 1847 da uno studente patriota, il genovese Goffredo Mameli. Poco dopo l’Inno di Mameli è stato musicato a Torino da un altro genovese, Michele Novaro. E’ diventato il Canto degli Italiani nelle battaglie risorgimentali e non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, ha affidato proprio a Fratelli d’Italia - e non alla Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.
Dopo la dittatura fascista e la guerra, il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli è diventato l'inno nazionale della Repubblica Italiana.
FRATELLI D’ITALIA
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
LA BANDIERA
Proclamato il Regno d'Italia, il 17 marzo 1861, per consuetudine la bandiera continua a essere il tricolore. Diviene bandiera nazionale con il Regio Decreto n. 2072 del 24 settembre 1923, quando presenta al centro della banda bianca lo stemma dei Savoia, come avrà lo stemma della Repubblica di Salò durante il governo fascista nell’Italia del nord. Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilisce la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947. (F.d’A.)
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