«Com’è vero che nel vino c’è la verità ti dirò tutto, senza segreti».
(William Shakespeare, drammaturgo inglese, 1564-1623)
Fondamentale per la classificazione dei vini è il "disciplinare di produzione", che definisce le categorie Igt, Doc e Docg. Nel corso degli ultimi decenni la normativa ha fissato i vincoli qualitativi cui ci occorre attenersi nella produzione di un vino. Sono parametri che indicano la zona di produzione, i vitigni, la resa ... - LEGGI TUTTO
Le Colline di Conegliano e Valdobbiadene, terre del Prosecco Superiore, dal 2019 sono Patrimonio Universale dell’Umanità. L’Unesco ha riconosciuto ufficialmente la capacità dell’uomo di saper cogliere l’essenza di un territorio e la caparbietà di aiutarlo a esprimere prodotti di straordinaria eccellenza, agendo anche in situazioni estreme, all’apparenza impossibili, pur di liberare le potenzialità nascoste, e quindi inespresse, dei luoghi.
E’ un riconoscimento all’amore quotidiano per una terra e un ambiente unici per storia, tradizione e bellezza. Valori insiti in queste colline ma che l’intuizione ed il lavoro di generazioni di uomini hanno fatto emergere, svelandole. Un luogo che ha dato il nome ad uno dei più popolari vini ...
Leggi tutto: Terre del Prosecco Superiore Patrimonio dell’Umanità
Bianco o rosso, per la cena? Fate attenzione, la scelta può svelare le vostre vere intenzioni! Il vino rosso infatti coinvolge la sfera emozionale, si beve nei momenti più intimi ed è più legato alla seduzione; il bianco è invece più legato all’aspetto sociale e conviviale e si lega all’allegria, alla spensieratezza, alla semplicità e alla leggerezza di spirito. Il rosso, inoltre, racconta sempre di qualcosa di più su chi lo propone, perché per la sua complessità è scelto in maniera più ragionata. Sono questi alcuni degli spunti emersi da un’indagine condotta tra i visitatori del Padiglione Lombardia a ...
Leggi tutto: Vino bianco o rosso? La scelta svela il tuo mondo
La passione per il vino, come realtà agricola intrisa di arte e di cultura, ha avuto nella storia illustri protagonisti. Oggi molti produttori di vini eccellenti coniugano la realtà imprenditoriale con il fascino dell’arte e ci sono aziende e cantine divenute veri e propri musei che custodiscono tele e sculture non meno preziose dei vini.
La famiglia Frescobaldi ha una lunga storia intrecciata con l’arte e uno sguardo al passato riporta a maestri indiscussi come ...
Leggi tutto: Arte contemporanea e vino, fra vigne e cantine-musei
GABRIELE D’ANNUNZIO (Pescara, 1863-1938)
E il grappolo più grande
colsi avidamente,
che pesava d'ambrosia
come la mammella
ineffabile d'una dea
data all'adolescente
per gioire e morir quivi.
Gli acini eran vivi
d'inesausto calore
alle mie dita di gelo.
Sentii ne' precordii l'odore
del pampino lacerato
come d'un velo
arcano che si fendesse.
O Vita, quel parvemi il primo...
Leggi tutto: Il vino nella poesia: suggestivi echi del Novecento
Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è la Giornata Mondiale della Poesia. Il World Poetry Day, di anno in anno sempre più coinvolgente, è nato nel 1999 per iniziativa dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Lo scopo è quello di promuovere la lettura, la scrittura, l’editoria e l’insegnamento della poesia in tutto il mondo.
Il legame con la primavera rievoca il ritorno della luce e la rinascita dopo il lungo esilio invernale, rievoca storie che si perdono nel tempo, come il mitologico ritorno ...
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Te ne intendi di vino? Non puoi allora dire solo: “Barbera”. Perché? Lo spiega lo scrittore Mario Soldati in Vino al vino, un classico della letteratura enologica.
«In un vino, “il nome” come la grandissima maggioranza degli italiani lo intendono e lo conoscono, e cioè il semplice nome di una parola sola (per esempio, Barbera) o tutt’al più di due (Barbera di Piemonte), il semplice nome conta molto poco o quasi niente: vale, tutt’al più, come una segnalazione iniziale, come un avvertimento generico e grossolano. Badate: questo vino è dolce, è secco, è rosso, è bianco, è spumante, non lo è. Ecco cosa dice, in Italia, il nome di un vino: niente di più. Un vero nome di vino ...
Leggi tutto: La lettura della settimana: «Non basta dire Barbera»
Dopo le ombre del Covid-19 torna alla grande Vinitaly, il salone dei vini e distillati più importante al mondo, giunto alle 55esima edizione. Da domenica 2 a mercoledì 5 aprile a Veronafiere si svolgerà la manifestazione che più d’ogni altra ha scandito l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale e internazionale, contribuendo a fare del vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del nostro Paese.
Intanto si conoscono le cifre e gli eventi che segnano l'edizione di quest'anno. «Un quartiere fieristico di oltre 100mila mq netti, diciassette padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo - spiegano gli organizzatori - pronti a diventare il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila ...
Leggi tutto: Verso Vinitaly 2023, numerosi espositori e tanti eventi
La fermentazione del vino può produrre anidride carbonica, che genera la caratteristica schiuma negli spumanti. La leggenda fa derivare lo spumante dallo champagne, che nel Settecento sarebbe stato prodotto in Francia dal monaco Dom Pierre Pérignon nell'abbazia di Hautvillers. In realtà già in precedenza potrebbe essere stato prodotto vino spumante e proprio in Italia, se venisse confermata la tesi di coloro che si rifanno al trattato di un medico di Fabriano, Francesco Scacchi, che nel 1622 scrisse un’opera dal titolo De salubri potu dissertatio, in cui si parla ...
CAPPELLO – Il cappello è la parte solida del mosto composta dalle vinacce portate in superficie all’inizio della fermentazione quando i gas prodotti avviano un processo tumultuoso e si sente gorgogliare il mosto. Per i vini rossi si parla fermentazione a cappello galleggiante e a cappello sommerso.
IMMATURO - Vino molto giovane, che non ha ancora ben definiti i propri caratteri organolettici.
PUNGENTE - Vino con aroma deciso e forte perché ricco di acidità.
«Donna che beve il vino» è uno dei dipinti più suggestivi di Gerard Ter Borch, il pittore secentesco olandese che subì profondamente l’influenza di Rembrandt, di Van Dyck e dei pittori italiani. Ter Borch (Zwolle 1617 – Deventer 1681) fu un raffinato ritrattista e illustrò soprattutto la vita intima della borghesia ... - LEGGI TUTTO