Vino, voci dalla cultura

«Sempre pronto a una nuova idea e a un antico vino».
(Bertold Brecht, drammaturgo tedesco, 1898-1956)

«La guerra del gusto»

Ci sono anche paesaggi toscani e sardi, in «Mondovino», il film in concorso al 57esimo Festival di Cannes che parla dell’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino. Con scenari dell’Argentina, della Francia e degli States scorrono immagini girate tra Firenze e Bolgheri, terra dei “supertuscans” ... - LEGGI TUTTO

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Cent’anni fa, il 4 novembre, la salma del Milite Ignoto venne deposta all’Altare della Patria a Roma. Dopo la Prima guerra mondiale, le nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo combattente, caduto armi in pugno. In Italia l’allora Ministero della guerra dette incarico a un’apposita commissione di esplorare tutti i luoghi nei quali si era combattuto e di scegliere una salma ignota e non identificabile per ognuna delle zone del fronte: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

Negli ultimi giorni di ottobre del 1921, da Gorizia, undici corpi di caduti durante ...

la Grande Guerra su cui nessuno aveva pianto partirono alla volta di Aquileia, dove si sarebbe svolta la cerimonia della scelta di un soldato morto per onorare con lui tutti i caduti di cui non si conosceva il nome. Per decidere chi di loro sarebbe diventato il simbolo di quel lutto nazionale fu scelta Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo, che aveva perso il figlio in un combattimento sul Carso. La donna fu scelta in rappresentanza di tutte le madri italiane che durante il conflitto avevano perso un figlio, ma non ne erano state restituite le spoglie.

Nella Basilica Patriarcale di Aquileia Maria Bergamas fu posta davanti alle undici bare allineate e iniziò la scelta camminando lentamente dinanzi ai feretri. Giunta davanti alla decima bara si accasciò al suolo urlando il nome del figlio perduto. La banda della Brigata Sassari intonò “La Leggenda del Piave” e quella bara con sopra una teca d’argento contenente una medaglia commemorativa fu posta in un’altra cassa di legno massiccio. Il feretro fu collocato su un sostegno di cannone trainato da sei cavalli bianchi bardati a lutto e in corteo fu portato alla stazione ferroviaria. Uno speciale convoglio, accolto da folle commosse a ogni tappa, portò il Milite Ignoto a Roma. Le altre dieci salme furono tumulate dietro la Basilica di Aquileia, nel Cimitero degli Eroi.

Il Milite Ignoto fu trasferito nella capitale in treno e vi giunse il 3 novembre per essere deposto nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in piazza dell’Esedra. Il giorno seguente, 4 novembre, con una solenne cerimonia, l’anonimo soldato caduto in guerra trovò finalmente una definitiva sistemazione al centro dell’Altare della Patria, sotto la statua della Dea Roma presso il complesso del Vittoriano, a memoria dell’eroismo e dell’abnegazione dei militari italiani morti in guerra.

Come cento anni fa, lo scorso 29 ottobre il Tricolore che avvolse la bara del Milite Ignoto è partito da Aquileia a bordo dello stesso treno trainato da una locomotiva a vapore. Il “Treno della memoria” si è fermato nelle stesse stazioni del 1921 ed è giunto a Roma il 2 novembre, accolto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le celebrazioni del centenario culminano il 4 novembre con una cerimonia solenne all’Altare della Patria. E in molte città, come nella diocesi di Brescia, alle 18 di giovedì suoneranno le campane di tutte le chiese. Piccoli segni di gratitudine, per non dimenticare il sacrificio di chi si è battuto per la costruzione dell’Italia, fra cui tanti giovanissimi, come i Ragazzi del ’99. (F.d’A.)

Le parole del vino

FINE - Vino armonico nel gusto ed elegante nel profumo.

GOUDRON – Termine francese che significa catrame, indica il profumo caratteristico di grandi vini rossi invecchiati, come il Barolo.

RUVIDO - Vino giovane appena spillato, con sospensione di sostanze solide.

Il vino nel Medioevo

Il Medioevo è un’epoca di grande splendore per il vino e la viticoltura. Nei secoli in cui non si conoscono ancora il tè, il caffè e le bevande alcoliche diffuse dopo la scoperta dell’America, il vino è un elemento importante della nutrizione perché “rende grassi e floridi, allontana i mali fisici, dà gusto alla vita, aguzza i sensi e rende ... - LEGGI TUTTO

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